Mi chiedono spesso in cosa consista il mio lavoro.
Non è facile rispondere con poche parole, a volte mi sento il medico di un’azienda, a volte l’architetto, altre ancora lo sceneggiatore. L’unica certezza è che migliorare il posizionamento di un’azienda o di un territorio è tanto bello quanto difficile.
Ogni realtà richiede un progetto su misura perché è diversa da tutte le altre.
È sbagliato proporre un programma standard, perché non esistono due aziende, due territori, due prodotti uguali su cui applicarlo. I fondamenti sono simili, ma la loro applicazione pratica va modulata su ogni diversa situazione.
Di seguito le domande più frequenti che mi vengono fatte.
– Aziende vitivinicole che si trovino in una delle seguenti situazioni:
- Far sapere che l’azienda c’è. È molto stimolante entrare in una realtà di cui si percepiscono grandi potenzialità inespresse e trovare la chiave per farle emergere.
- Far sapere come lavora l’azienda, perché poco nota, o con un’immagine non conforme alla reale situazione produttiva, spesso sottostimata.
- Mantenere le posizioni acquisite. È come per gli atleti: l’obiettivo è alzare l’asticella di un cm o scendere di un centesimo di secondo ed è sempre più difficile. Le aziende al top debbono continuare a crescere pena tornare indietro.
– Gruppi di aziende che vogliono organizzare insieme una o più iniziative di comunicazione
– Consorzi, Enti e Associazioni che vogliano promuovere il territorio anche attraverso le proprie ricchezze agricole, enologiche, storiche e culturali.
- Cercare di focalizzare, insieme alla proprietà e ai responsabili dei vari ambiti di lavoro, i punti di forza e di debolezza
- Comprendere le peculiarità e le ricchezze che ogni azienda e zona possono offrire e individuare i metodi più efficaci per evidenziarle
- Cercare eventuali debolezze per individuare insieme il modo di superarle
Non esiste una regola fissa proprio perché ogni azienda, realtà produttiva o territorio sono diversi l’uno dall’altro. Nel corso del tempo però, il tipo di collaborazione può cambiare seguendo le esigenze aziendali che mutano.
L’aspetto più interessante coincide con quello negativo: accompagnare l’azienda nella scoperta e nella valorizzazione delle ricchezze umane, storiche, paesaggistiche e produttive della propria terra è davvero arricchente sia sul piano professionale sia su quello umano.
A volte succede che quando si cominciano a vedere i primi risultati, le collaborazioni si interrompono perché l’interlocutore si convince (non sempre a ragione) di essere in grado di proseguire in modo autonomo. In questi casi perdere le posizioni faticosamente acquisite è molto facile.